29Mar
Origini vittoriane delle superfici texturizzate
Era sicuramente un’idea nuova quando il fondatore di Panespol, José Juan Leva Candela, ha realizzato per la prima volta un rivestimento in poliuretano resistente, pratico e pulito.
Tra le tante superfici naturali imitate con successo, il catalogo Panespol ha due serie di pannelli altamente sofisticati che simulano l’estetica dei tessuti e al tempo stesso fanno tendenza con una gamma di sorprendenti texture.
I modelli Sofelto, Soshagro, Samua e Aythana sono disponibili in molti colori e non solo offrono motivi esotici, ma riflettono anche rilievi e pieghe dei tessuti.
Pannelli effetto tessuto
Tessuti e trame Panespol in prospettiva storica
Furono i Vittoriani a diffondere la tendenza di impiegare imitazioni tessili, alcune in bassorilievo, sulle pareti. Generalmente usavano la carta per ricreare l’aspetto degli arazzi e dei tessuti dipinti, spesso damasco e velluto, rimasti appesi per secoli.
Questa tendenza è durata per tutto il XX secolo in diversi luoghi.
In Francia, ad esempio, dove la pratica è ancora popolare, si possono ancora trovare molti muri con rivestimenti in stoffa – e il problema della pulizia e della manutenzione delle superfici che catturano muffa e sporcizia sottolinea ancora di più la praticità di usare un materiale come il poliuretano che imita alla perfezione l’originale.
Lo straordinario Victoria and Albert Museum di Londra ha anche prove precedenti di carte da parati realizzate ad imitazione dei tessuti: sono pubblicità di aziende che affermano di poter realizzare perfette imitazioni su carta degli stili e dei pattern dei tessuti.
In una lettera scritta nel 1753, il politico inglese Horace Walpole ricordava di essere in un salotto “decorato con una carta blu e bianca a strisce adornate di festoni, mille sedie e lussuosi divani ricoperti di lino del medesimo disegno.”